|
C. 01/02/1980
6.1.3. I requisiti acustici La gradevolezza di un ambiente dipende in modo sostanziale dalle sue caratteristiche acustiche. Per la palestra ciò che ha più importanza è l'andamento nel tempo dell'intensità sonora posta in relazione all'intensità ed all'istante di emissione del suono da parte delle sorgenti, cioè la durata della coda sonora o tempo di riverberazione. Alcuni suoni, come le grida degli atleti, gli incitamenti da parte del pubblico, le istruzioni degli allenatori o altro, sono non solo graditi, ma a volte indispensabili allo svolgimento della pratica sportiva. Ciò che importa è che il segnale, una volta emesso e percepito, non perduri eccessivamente e non contribuisca ad un elevamento del livello sonoro generale che produca fastidio o mascheri i suoni desiderati. Per tale ragione è opportuno che il tempo di riverberazione non superi il valore di 1,4 secondi e possibilmente scenda a valori dell'ordine di 1,2 o anche 1 secondo. Per le palestre, tenendo conto della forma della sala, ciò comporta quasi sempre l'adozione di opportuni accorgimenti costruttivi e l'adozione, a volte, di idonei pannelli fonoassorbenti. Ai fini acustici è opportuno avere pareti con risalti lesene e comunque elementi aggettanti o rientranti che diffondano il più possibile le onde sonore. Ciò ovviamente, specialmente per le pareti, va contro le esigenze di sicurezza, attrezzabilità e pulibilità, per cui occorrerà raggiungere, come sempre, una soluzione di compromesso. Per il soffitto sono da evitare forme a cupola, ma anche le superfici lisce, senza risalti o sporgenze. Le soluzioni possibili pur tenendo conto dei vincoli prima detti sono comunque numerosissime nè mancano esempi dove funzionalità, economia ed aspetto architettonico hanno raggiunto compromessi ottimali. Sempre ai fini del benessere acustico è inoltre opportuno che tutte le sorgenti che producono rumore, cioè gli impianti tecnologici ed apparecchiature varie, non incrementino eccessivamente il livello sonoro prodotto dagli utenti. A tal fine il livello sonoro di tali sorgenti non dovrà superare i 45 dBA.
6.1.4. Il sottofondo della pavimentazione La pavimentazione della palestra poggia su di un sottofondo realizzato normalmente su vespaio, su muricci e tavelloni o su solaio; la scelta ovviamente è di natura principalmente economica e strutturale. I vespai poggiano direttamente sul terreno che dovrà essere opportunamente costipato per sopportare i carichi che gli sono trasmessi dalla pavimentazione. Il vespaio è formato normalmente da una massicciata di scapoli di pietra, ciottoli o altri simili, collocati a mano, ben assestati, in modo da formare una rete di canaletti di ventilazione ad andamento parallelo con interasse non superiore a m 1,50 e con sezione di circa cm 15 x 20 o superiore. I canaletti saranno intercomunicanti e, mediante aperture sui muri perimetrali saranno in comunicazione con l'esterno per la ventilazione. Il materiale lapideo dovrà essere disposto con pezzatura decrescente in modo da intasare i vuoti con scaglie di pietra e livellando la parte superiore con ghiaietto. Lo spessore complessivo sarà di 30 ÷ 40 cm. Sopra la massicciata verrà realizzato un massetto di conglomerato cementizio magro di circa 8-10 cm sul quale verrà posata l'impermeabilizzazione. Questa, se di malta asfaltica, avrà uno spessore di almeno 12 millimetri; in ogni caso dovrà essere raccordata con le pareti per un'altezza di almeno 5 ÷ 10 cm. Sopra l'impermeabilizzazione va realizzato un massetto, perfettamente piano, di almeno tre centimetri di spessore con cemento e sabbia, rifinito con malta di cemento e sabbia finissima dopo qualche ora dal getto. Durante la presa e l'indurimento il massetto dovrà essere periodicamente bagnato. Prima dell'applicazione della pavimentazione occorrerà un periodo . I sottofondi con muricci e tavelloni sono realizzati su una struttura formata da piccoli muri bassi di mattoni piani legati con malta di cemento, a file parallele, dell'altezza di circa cm 40. I cunicoli tra i muricci sono tra loro comunicanti e sfociano all'esterno con opportune aperture poste alle loro estremità per permettere la ventilazione. Sui muricci saranno posati i tavelloni sui quali verrà gettata una camicia di malta di 1 o 2 cm in modo da formare un piano orizzontale. Su tale piano andrà posata l'impermeabilizzazione, la soletta di conglomerato cementizio leggero di 8-10 cm ed il massetto di sabbia e cemento di 3 cm, realizzati e rifiniti come detto per il sottofondo su vespaio. Il sottofondo su solaio è analogo a quello realizzato su tavelloni.
6.1.5. La pavimentazione Le caratteristiche della pavimentazione variano in funzione dello sport praticato del suo livello di specializzazione ed in generale dalla destinazione dell'impianto. Tali caratteristiche si possono riassumere in alcuni parametri, quali elasticità, ammortizzamento, deformabilità, attrito superficiale, planarità, rimbalzo, colore, isolamento termoacustico e sicurezza. Nel caso di impianti polivalenti, come le palestre, si dovrà trovare un materiale con caratteristiche intermedie che meglio soddisfano le esigenze dei diversi sport. Esaminiamo brevemente le principali caratteristiche. L'elasticità è una caratteristica fondamentale, in quanto conferisce alla pavimentazione la qualità di attutire elasticamente le forze di impatto del corpo durante azioni di corsa o di salto. L'elasticità dà quindi una sensazione di comfort all'azione sportiva ed un suo valore ottimale favorisce la velocità dell'azione e diminuisce l'affaticamento muscolare. Un'elasticità eccessiva rende, invece, l'azione più lenta. Una pavimentazione troppo dura, affatica la muscolatura ed aumenta l'incidenza di traumi ai legamenti articolari. Possono distinguersi due tipi di elasticità: quella di punto e quella di area. L'elasticità di punto è quella propria del materiale costituente la pavimentazione ed è importante che sia uniforme su tutta la pavimentazione. Questo nelle superfici sintetiche è assicurato dalla costanza dello spessore e dall'omogeneità del materiale. L'elasticità di area è sostanzialmente quella dell'eventuale sottostruttura che sostiene la pavimentazione. In genere tale sottostruttura è formata da un'orditura di travetti di legno, spesso usata per le pavimentazioni di campi di basket. In questo caso occorre evitare che la freccia d'inflessione della sottostruttura sia troppo elevata e che l'elasticità sia eccessivamente disuniforme (minore sui travetti che in mezzeria). L'ammortizzamento è l'assorbimento non elastico (isteresi) delle forze di impatto del corpo. E' dovuto alla viscosità interna del materiale è normalmente presente in una pavimentazione, accanto alla elasticità, ed ciò che conferisce la maggior sensazione di riposo al piede. Un ammortizzamento eccessivo rende difficoltosa l'azione sportiva. La deformabilità definisce la deformazione globale della pavimentazione sotto un carico dinamico: è quindi legata all'elasticità, alla viscosità ed allo spessore dello strato elastico. Un valore eccessivo diminuisce la sicurezza di appoggio del piede ed aumenta il pericolo di distorsioni. L'attrito superficiale è un elemento di notevole importanza ed il suo valore ottimale varia con lo sport praticato. Infatti in alcuni sport si vuole che l'aderenza tra piede e pavimentazione sia massima come nella corsa. In altri sport si chiede la possibilità di effettuare una scivolata controllata, come nel tennis. Inoltre si vuole che il piede abbia la possibilità di ruotare facilmente sul punto d'appoggia senza bloccarsi distorsioni. Per migliorare le caratteristiche di attrito superficiale i materiali sintetici vengono resi rugosi in superficie (goffratura). La superficie della pavimentazione sportiva deve essere perfettamente piana in quanto le imperfezioni della superficie possono provocare rimbalzi anomali della palla; inoltre, soprattutto negli sport di velocità, il piede può avvertire le ondulazioni superficiali con diminuzione della sicurezza di passo e disturbi nell'esecuzione. Negli sport con la palla il rimbalzo è molto importante. Esso deve essere uniforme e regolare su tutta la superficie. Il rimbalzo della palla non deve essere ammortizzato eccessivamente pena l'impossibilità di svolgere competizioni regolari. Il regolamento della Federazione Basket prescrive che l'altezza di rimbalzo di un pallone che cade da m 1,80 deve essere almeno il 90% di quella che si ottiene su un piano di cemento (m 1,20 ÷ 1,40). La superficie sportiva deve essere opaca ma non troppo scura, (fattore di riflessione della luce 0,25 ÷ 0,50), il suo colore inoltre deve permettere di vedere chiaramente i segni sul campo di gioco. La coibenza termica è utile quando la pavimentazione viene utilizzata prevalentemente per l'esecuzione di esercizi a terra.
6.1.6. I diversi tipi di pavimentazioni sportive La scelta della pavimentazione per una palestra si restringe, in pratica, al legno ai materiali resilienti ed ai materiali cementizi. Gli elementi da valutare per la scelta sono l'uso ed il costo (sia di realizzazione che di manutenzione). Ai fini della polivalenza c'è da considerare inoltre la relativa incompatibilità della presenza di pubblico e quindi di attrezzature (sedie, tavoli, ecc.) su una pavimentazione di elevata qualità e costo, soprattutto se questa è realizzata su sottostruttura elastica che potrebbe mal reagire a carichi elevati e prolungati. L'uso di pedanature mobili o di Pavimentazioni arrotolabili può permettere lo svolgimento di altri sport, quali scherma, ginnastica a corpo libero, lotta, ecc. In Pavimentazioni di una certa importanza, quando si desideri una certa elasticità strutturale, legata ad un buon rimbalzo, come nella pallacanestro, è opportuno realizzare una sottostruttura elastica. In questo caso sul sottofondo si realizza una doppia orditura di correnti in legno. Sopra viene posto un tavolato, sul quale andrà posata la pavimentazione (legno o teli di materiali resilienti). Nel caso di pavimento con listoni in legno, il tavolato può essere omesso, poggiando le tavolette di parquet direttamente sull'orditura secondaria. Per evitare il verificarsi di un'elasticità disuniforme (in particolare in Corrinspondenza degli incroci delle due orditure), i correnti sono muniti di fenditure longitudinali che assicurano l'elasticità anche sugli appoggi. Per una migliore uniformità di risposta elastica può essere realizzata una terza orditura di correnti sfalsata rispetto alla prima. A volte l'orditura primaria viene realizzata con un sistema di cavallotti e l'orditura secondaria va sfalsata rispetto agli appoggi di questi ultimi. Sugli appoggi e negli incroci è opportuno mettere cuscinetti di materiale elastico sintetico che migliorano l'elasticità e la fonoassorbenza della struttura. I correnti vengono posti in opera testa a testa, con un intervallo di 5 mm tra loro, semplicemente appoggiati o inchiodati di sbieco su megatelli annegati nel massetto sottostante. Sopra i correnti viene posto il tavolato formato da lastre di paniforte o di truciolare, fissate sui correnti per mezzo di chiodi galvanizzati applicati di sbieco, per non attraversare gli intagli dei correnti stessi. I pannelli possono essere collegati tra loro ad incastro ed è opportuno lasciare sulle linee di giunzione una fessura di 2 mm. Sopra i pannelli viene posta in opera la pavimentazione finale. In corrispondenza delle soglie delle porte vanno posti dei listelli pieni. Opportuni rinforzi vanno previsti per fissare gli attrezzi. Le lastre di paniforte vanno interrotte ad una distanza di circa 3 cm da muri, tubature, e simili; anche la pavimentazione deve essere distaccata di circa 5 mm e le zoccolature dovranno lasciare una fessura di qualche millimetro sulla pavimentazione finita. Particolare attenzione va posta nel proteggere la sottostruttura e la pavimentazione dall'umidità. E' infatti assolutamente da evitare che l'umidità di risalita possa raggiungere il legno della sottostruttura o possa condensarsi sotto Il "parquet" è ancora oggi tra i materiali preferiti per le pavimentazioni eccellenti, soprattutto se realizzato su sottostruttura elastica. Richiede una certa manutenzione, ma presenta il vantaggio di poter essere ripristinato alcune volte, mediante lamatura dello strato superficiale. Il migliore (ma più costoso) è quello realizzato con listoni dello spessore di una ventina di millimetri, larghi mm 70 e lunghi da 50 a 120 cm disposti a tolda di nave. I listoni sono lavorati a maschio e femmina ed inchiodati di sbieco sui correnti sottostanti. La superficie finale, lisciata, viene verniciata con vernice trasparente (generalmente poliuretanica). Particolare cura va posta nell'isolare il pavimento dall'umidità. Per la scelta delle specie legnose è disponibile un'ampia gamma di possibilità. Occorre tenere conto della durezza del legno e del suo comportamento alle variazioni di umidità e temperatura. Queste infatti, data la periodica affluenza di pubblico. La realizzazione del parquet a tolda di nave non è l'unica possibile. Esistono altre possibilità di realizzazione (più economiche), con doghe di minore dimensione. Di recente vengono inoltre prodotti listelli con un sottile strato di legno nobile dello spessore di circa 3 mm. Questi sono molto convenienti dal punto di vista economico, ma mal sopportano successive rilevigature.
Pagina 2/6 - pagine: [1] [2] [3] [4] [5] [6]
|
|
Beni culturali, Bonifica, Caccia e pesca, Inquinamento,
Risorse idriche, Parchi, Cartografia, Paesaggio, Rifiuti, Zone protette
|
|
Amministrazione, Catasto, Certificazione, Comuni, Concessioni,
Enti locali, Protezione civile, Università
|
|
Agricoltura, Artigianato, Alberghi, Balneazione, Spettacolo, Turismo
|
|
Agricoltura, Artigianato, Alberghi, Balneazione, Spettacolo, Turismo
|
|
Energia, Energie Alternative
|
|
Costruzioni, Edilizia, Strutture, Impianti, Lavori, Materiali, Opere pubbliche,
Appalti, Contabilità, Barriere architettoniche
|
|
Condomini Immobili Locazioni
|
|
Aeroporti, Ferrovie, Ponti, Porti, Strade, Condutture
|
|
Informatica, Innovazione, Telecomunicazioni
|
|
Contratti, Esercizio Tariffa professionale, Lavoro
|
|
Sicurezza, Prevenzione incendi, infortuni, impianti
|
|
Alluvioni, Calamità, Dissesti, Frane, Terremoti
|
|
Norme non incluse nelle categorie precedenti
|
|